Mi lascia piuttosto perplesso l'atteggiamento del Presidente USA che fa lo scandalizzato davanti alle atrocità dei militari russi in Ucraina e condanna Putin definendolo un macellaio: il bue che dà del cornuto all'asino. Forse pensa che siamo tutti così smemorati da non ricordare l'uso del napalm e non solo sui Vietcong, ma su interi villaggi dopo aver stuprato le donne e sterminato vecchi e bambini? Scene e situazioni meravigliose per lucrosi film di successo come Platoon e Hamburger Hill.
Possiamo citare Corea, Laos, Libano, Cambogia, Zaire, Panama, Golfo, Haiti, Kosovo, Pakistan, Iraq, Afghanistan, Libia. Diciamo che dopo Pearl Harbor, sono solo diventati più esperti nel fare le guerre fuori dal loro continente a nord del muro che li divide dall'affamato Messico, lasciando sul campo milioni di morti, ma lontano dagli occhi, lontano dal cuore! Scenari perfetti per altri lucrosi film di successo.
il meccanismo infatti è rodato; ha radici lontane nello sterminio dei nativi occupando le loro migliori terre. Mica come fa Putin con la Crimea, o la Turchia con Cipro! Loro l'hanno fatto bene: il western come film è perfetto per lavarci la memoria dal genocidio.
Mi pare troppo semplice prendersela con Putin visto che tutti i loro presidenti - proprio tutti, anche quelli che hanno preso il Nobel per la pace - fanno la guerra. Avviene quando, secondo loro, c'è da difendere gli interessi degli USA nel far "giustizia" oltre oceano esportando democrazia a bordo delle portaerei. Non importa se sono repubblicani o democratici, statunitensi, russi, cinesi, coreani, israeliani o congolesi, pare essere il destino del vero Capo: alla fine, se pensi sia tuo interesse, la guerra la fai. Poi ci fai tanti bei film e diventi pure governatore della California.
E noi? Italiani col Papa in casa, mentre paghiamo ancora i debiti di guerre assurde fatte oltremare - e mica per difenderci! - continuiamo ad essere tra i maggiori produttori di armi d'Europa. Medaglia di bronzo dopo Germania argento e Francia medaglia d'oro. Noi Italia della Fincantieri primo produttore; noi Italia delle banche che trassano lucrosi macabri guadagni fatti anche coi nostri poveri risparmi sui conti correnti; lucro messo a bilancio nel PIL annuale. E per la maggior parte delle armi italiane destinate a paesi non UE e non NATO, abbiamo tra i primi dieci acquirenti anche l'Egitto, il Qatar, il Turkmenistan e l’Arabia Saudita.
Mi ha detto un devoto frequentatore della Messa domenicale sul sagrato: «Fai presto a parlare tu, prete! Sai quanti posti di lavoro ci sono in ballo?» ... in ballo ... La danza macabra che dovrebbe inquetarci, ma che invece ci fa voltare la faccia dall'altra parte.
Il Papa parla, denuncia, avvisa, redarguisce e ora anche le testate blasonate lo passano in quarta pagina perché non fa vendere. Di abbassare i riscaldamenti, di ridurre i consumi, di rinunciare a un po' di benessere non se ne parli. La colpa eventualmente sarà della Russia, del cattivone di turno che chiude i rubinetti. Il gas adesso compriamolo a stelle e strisce che loro son bravi! La colpa diamola all'Egitto quando uccide Regeni e processa Zaki, ma a noi che gli vendiamo armi, mai! Non è mai colpa nostra.
Del disastro fatto in Libia? No, noi che c'entriamo? Anzi rimandiamogli i migranti che nei lager si sta bene. Adesso prendiamoci quelli bianchi, biondi ed europei. Se poi son donne meglio ancora... «Pronto, Caritas? Avrei bisogno di una badante per mia nonna, non è che tra le profughe ce n'è qualcuna che vuole lavorare? Anche la mia vicina ne ha una da anni e si trova tanto bene»... Poi la paga in nero, senza riposi né ferie, dandole un divano letto in corridoio. E quando muore la nonna, ha 3 giorni per liberare la casa e deve andarsene ovviamente senza TFR.
Da ragazzo vidi un film intitolato "Finché c'è guerra c'è speranza", ma anche se il protagonista era l'Albertone nazionale, era uno di quei film che non fanno ridere per niente.
Cari amici e fratelli nella fede, quale parola buona deve sorprenderci e trasportarci oggi? Mentre la RAI pagata in bolletta mostra le immagini dei cadaveri dell'olocausto di Bucha con la musica triste di sottofondo come il peggior TG4 di qualche anno fa, cosa possiamo fare? Cosa o chi ci può ridare speranza?
Dobbiamo ritornare a Cristo, ma sul serio però! La gioia del Vangelo costa lacrime e sangue, senza sconti e fino al Calvario. La misericordia verso l'uomo, Dio l'ha pagata cara, non è a buon mercato. C'è una settimana santa da vivere, c'è una Pasqua di risurrezione da celebrare, c'è una speranza a cui aggrapparsi. Ma è solo per chi non volta la faccia, per chi crede davvero che siamo "tutti fratelli". Tutti fratelli fratricidi che devono chiedersi perdono, che devono dirsi: "è anche colpa mia". Finché c'è guerra non c'è alcuna speranza.
"Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Ma non come la dà il mondo io la do a voi". Cristo non era semplicemente contro la guerra. Cristo era per la pace e l'ha pagata fino alla fine. Anche a me fa paura, ma a meno di questo io attorno di speranza non ne vedo. La parola buona di oggi si chiama andare in croce, ma vende male, l'eroe muore, l'esito è incerto, l'imitazione troppo assurda.
Però possiamo sempre farci un film. "Sì, dai, che poi lo facciamo vedere in parrocchia!"
dsb - 5 aprile per la santa Pasqua 2022